cito:
La Berloni spa ha chiesto al tribunale fallimentare di Pesaro di accedere al concordato preventivo, quello con "continuità aziendale" previsto dal decreto Sviluppo.
In questo modo la società ha la possibilta' di bloccare i decreti ingiuntivi dei creditori e la società e ha 60-120 giorni di tempo per sperare presentare al giudice un piano credibile di rilancio,magari con la cessione di ramo di azienda o anche l'ingresso di un socio con risorse fresche.
Una decisione quella di accedere al concordato in continuità che nel caso di specie è a mio avviso tardiva ,stando alla situazione economica e finanaziaria , cosi come è stata da me analizzata per conto di un mio cliente potenziale interessato al salvataggio della societa' e da me sconsigliato per il momento a farlo.
Una decisione quella di accedere al concordato in continuità che nel caso di specie è a mio avviso tardiva ,stando alla situazione economica e finanaziaria , cosi come è stata da me analizzata per conto di un mio cliente potenziale interessato al salvataggio della societa' e da me sconsigliato per il momento a farlo.
Al di la del fatto in sè legato alla vicenda Berloni che in questo blog ha solo lo scopo di essere uno spunto pratico per scrivere un post , quello che voglio affermare è il fatto che quando una societa' ( e non solo ovviamente la Berloni spa ) è in crisi non bisogna commettere errori professionali.
Non ho affermato che ci siano stati degli errori professinali in Berloni ma di certo le cose non si sono raddrizzate... per nulla anzi...
Tornando a noi...uno degli errori piu frequenti che è stato commesso in moltissime ristrutturazioni del debito ,in cui mi sono imbattuto professionalmente , e' l' aver sottovalutato l' aspetto principe di tutte le vicende legate alla crisi di impresa .
Direte voi come e possibile che solo tu capisci e gli altri no?
No guardate , io sono tutto tranne un genio .
No guardate che quello che sto affermando è talmente banale che vi domanderete se sto scherzando eppure no.
Vi assicuro , tuttavia, che per mia esperienza tutti i tentativi falliti di ristrutturazione sono da attribuire in gran parte ad aver sottovalutato questo fattore dimenticato...dagli advisor e ignorato dagli imprenditori ...
Quale è questo fattore ?
IL TEMPO !!!!!
Un pò di pazienza ... per la spiegazione prima vi devo parlare del suo migliore alleato ...nel far fallire le aziende ---
Un altro fattore che è sempre complice del tempo nei disastri e nel fallimento delle ristrutturazioni !
Sapete quale e' ?
LA MANCANZA DI VELOCITA' !!!
( calma non c' entrano i limiti di velocità !!)
Adesso mi spiego:
1. se io aspetto troppo TEMPO a risanare e parto in ritardo difficilmente riesco a preservare abbastanza energia e abbastanza liquidita' in cassa per potercela fare da solo.
2. Se ho aspettato troppo sono senza soldi ecco che allora devo sperare di trovare il cavaliere bianco.. ma dove lo trovo oggi... ?
3. Se non lo trovo E' PERCHE HO PERSO TEMPO perchè e nel frattempo a mia azienda ha perso VALORE e nessuno compra una cosa che non vale nulla per qualcosa... .
4. Allora ho un problema PER VIA DEL FATTO CHE HO PERSO TEMPO , HO BISOGNO DI PIU' SOLDI per risanarmi se no il mio piano industriale muore in assenza di nuova finanza che dovrei chiedere alle stesse banche che pago con moneta concordataria... o a qualche società di factoring del sistema...
5 vi è poi un altro problema.. chi è che rischia nuova finanza per finanziare una azienda che non vale nulla ?
6.Mettiamoci nei panni delle banche e più in generale dei finanziatori che dovrebbero in teoria finanziare il mio piano industriale, perchè dovrebbero farlo se al termine del processo non portano a casa nulla di piu di quello che prenderebbero subito con il mio fallimento ?
Ebbene nessuno degli advisor finanziari chiamati a servire gli imprenditori svela queste regole agli imprenditori ... sapete perche ?
Semplice perche se no non lavorerebbero più a fare cose inutili come gli art 67 lf e i 182bis ...che molti imprenditori hanno gia subito
Ecco che allora svelato l' inganno ,sono questi soggetti che facendo perdere tempo prezioso all' imprenditore e distruggendo la cassa e la liquidità creano un danno ingiusto all' imprenditore stesso per poi abbandonarlo a se stesso ad un concordato fatto da altri incompetenti, loro compari, un concordato a cui spesso a cui non crede più nessuno...
Quindi un consiglio se siete in crisi NON PERDETE TEMPO E CORRETE a fare un concordato in continuità ma fatelo fare a chi e un professionista onesto e realmente indipendente con untrack record di successi e non a finanziarie con uffici in affitti in piazzette prestigiose di Milano...nella speranza che vi risolvano i problemi..
Fatelo IN TEMPO più in fretta ,più in fretta che potete anche e solo pensare , e non perdete tempo con piani art 67 lf e art 182 bis lf che non funzionano e che sono di solito gestiti dagli incompetenti o da ex enfant prodige della Milano da bere che oramai sono da rottamare.
Attenti non basta oltre che essere intempo dovete CORRERE VELOCI !! Come ', COSA VUOL DIRE ?
DOVETE CORRERE E RISTRUTTURARE PIU VELOCEMENTE DELLA VELOCITA CON LA QUALE LA CRISI VI AGGREDISCE SENZA GUARDARE IN FACCIA NESSUNO SE NO SI MUORE ...
Cosa voglio dire che occorre essere piu veloci della crisi per risanare .
Se perdete il 30 % del fatturato dovete ristrutturare come se ne perdeste il 35 % in piu.. pensateci...
Avete una azienda da 31 mio di fatturato ? siete in crisi... pensate che e meglio averne una di 20 che stia sul mercato che perdere tutto ..bene reistrutturate per averne una da 15 . Funziona ... vedrete che fare te 25 di fatturato con i costi di quella da 15
Io ho fatto cosi e ho salvato decine di realtà... .
Ecco perche leggo con dispiacere come italiano e continuo al leggere e mi imbatto sempre più in disastri causati da incompetenti professionisti e advisor finanziari alle prese con piano 67 lf , o art 182 bis lf o peggio con improponibili concordati in continuità ex art 160 lf .
Aspettare che il capitale si dissolva cincischiando con piani di risanamento ex art 67 lf o 182 bis lf con improponibili covenats e' solo penalizzante lo sviluppo futuro della società che era già da tempo in condizioni critiche.( come la Berloni spa )
Avete avuto questa esperienza... mollate i vostri advisor vi hanno consigliato male e hanno agito peggio...e rivolgetevi a chi vi può salvare ...a chi ha salvato aziende morte con capitale sociale NEGATIVI per 13 milioni di euro... e piu !!!
Se leggete la storia della Berloni capirete ..
Solo l' hanno scorso ( con almeno 2 anni di ritardo ndr ) è intervenuta la decisione di riconcentrarsi sul core business, quindi la rinuncia a produrre mobili (Giorno e notte) che non siano quelli della cucina.
Ma la svolta strategica TARDIVA non ha arrestato la parabola della Berloni Spa che, stando al bilancio 2010, l'ultimo depositato, evidenzia perdite per 30,5 milioni (di cui 16,6 milioni per oneri straordinari).
In tre anni le perdite accumulate arrivano a 47 milioni.
Un disastro che doveva essere fermato nel 2009 !!
E invece si è andati avanti cosi oggi i debiti verso banche e soci ammontano a 43 milioni e quelli verso i fornitori a 24,4.
Vedete che è assurdo ?
La maxi perdita del 2010 aveva eroso completamente il patrimonio netto, tanto che i soci (Marcello e Antonio Berloni poveri loro perche mal consigliati ndr) hanno dovuto urgentemente iniettare, a settembre, risorse fresche ( ovvero secondo me i risparmi di generazioni di lavoro... ) per che cosa ?
PER IL NULLA ... NON E CAMBIATO NULLA E QUEI SOLDI SONO STATI FUMATI NEL NULLA A DANNO DEI CREDITORI TUTTI.
PERCHE ... LA COLPA NON E' SOLO DEGLI ADVISOR...
IL TUTTO E AVVENUTO anche perchè negli ultimi due anni si sono succeduti cinque amministratori delegati: l'ultimo in carica e il 74enne Marcello Berloni.
Scusate ma con tutto il rispetto per la famiglia Berloni e anche per il sig Marcello sommamente simpatico e a modo ma come si puo accettare questo ?
1 il sig Marcello deve stare a casa con tutto il rispetto del caso per la sua persona e per ciò che Lui e la sua famiglia hanno fatto sino ad oggi non si puo affidare un bene comune della collettivita' , l' azienda, in mani di chi non e in grado di gestire la crisi.Vedetela cosi, nuova legge sul concordato ci insegna che senza piu patrimonio e capitale sufficente al rilancio e senza prospettive industriali l' azienda non è piu dei soci..ma di chi , creditore, votando il piano la salva... . Se non si capisce questo... si commettono errori assurdi come quello di ricapitalizzare una società in perdita senza una logica..
2 deve essere messo a capo di questo gruppo un manager capace di gestire le crisi di impresa e capace di ragionare con il meno e non con il piu
3 deve essere creato un comitato per la crisi
4.. il resto nel prossimo post...
Vi invito a leggere la devastante stampa in proposito...
"Come uscire da questa situazione? La società preferisce non rispondere ( drammatico ndr !!!!!) ; i sindacati sono impotenti e si capisce: su 370 lavoratori 160 sono in Cig a zero ore; il resto, che lavora sulle linee delle cucine, è in Cig a rotazione. Gli stipendi arrivano a singhiozzo.
Un vero peccato per una delle icone dell'Italian life, insieme all'altra pesarese Scavolini (che nell'ultimo biennio ha generato 11 milioni di profitti): una storia imprenditoria iniziata negli anni 60 con il boom degli anni 90, quando si producevano più di 250 cucine al giorno. "
Un vero peccato per una delle icone dell'Italian life, insieme all'altra pesarese Scavolini (che nell'ultimo biennio ha generato 11 milioni di profitti): una storia imprenditoria iniziata negli anni 60 con il boom degli anni 90, quando si producevano più di 250 cucine al giorno. "
Tralascio quello che hanno detto i sindacati che sono farsi sconnesse e illogiche !!
Temo che l' azienda senza idee fallira' .
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