sabato 17 novembre 2012

Esempio concreto concordato

cito:


La  Berloni spa  ha chiesto al tribunale fallimentare di Pesaro di accedere al concordato preventivo, quello con "continuità aziendale" previsto dal decreto Sviluppo. 
In questo modo la società  ha  la possibilta' di  bloccare  i decreti ingiuntivi dei creditori e la società e ha 60-120 giorni di tempo per sperare presentare al giudice un piano credibile di rilancio,magari con  la cessione di ramo di azienda o anche l'ingresso di un socio con risorse fresche.
Una decisione  quella di accedere al concordato in continuità che nel caso di specie è a mio avviso  tardiva ,stando alla situazione economica e finanaziaria ,  cosi come è stata da me analizzata per conto di un mio cliente  potenziale interessato al salvataggio  della  societa' e  da me sconsigliato  per il momento a  farlo.
Al di la del fatto in sè legato alla vicenda Berloni che in  questo blog ha solo lo scopo di essere uno spunto pratico per scrivere un post , quello che  voglio affermare è il fatto che  quando una societa' ( e non solo ovviamente  la Berloni spa ) è in crisi non bisogna  commettere errori professionali.
Non ho  affermato che ci siano stati degli errori professinali in Berloni ma di certo le cose non si sono raddrizzate... per nulla  anzi...

Tornando a noi...uno  degli errori piu frequenti che è stato commesso in moltissime  ristrutturazioni del debito ,in cui mi sono imbattuto professionalmente , e' l' aver sottovalutato l' aspetto principe  di tutte le  vicende legate alla crisi di impresa .
Direte  voi  come  e possibile che solo tu capisci e gli altri no?
No  guardate , io sono tutto tranne un genio . 
No  guardate che  quello che sto affermando è talmente banale  che vi domanderete se sto scherzando eppure no.
Vi assicuro , tuttavia, che per mia esperienza tutti i tentativi falliti di ristrutturazione  sono da attribuire in gran parte ad aver sottovalutato  questo fattore dimenticato...dagli advisor  e ignorato  dagli imprenditori ... 
Quale è questo  fattore  ?
IL TEMPO !!!!!  
Un pò di pazienza ... per la spiegazione prima vi devo parlare del suo migliore alleato ...nel far fallire le aziende ---
Un altro fattore  che è  sempre complice del  tempo nei disastri e nel fallimento delle ristrutturazioni  !
Sapete  quale e' ? 
LA MANCANZA DI VELOCITA'  !!!
( calma  non c' entrano i limiti  di velocità !!)
Adesso  mi spiego:
1. se io aspetto troppo TEMPO  a risanare e parto in ritardo difficilmente riesco a preservare abbastanza energia e abbastanza liquidita' in cassa per   potercela fare da solo. 
2. Se ho aspettato troppo sono senza soldi  ecco che allora devo sperare di trovare il cavaliere bianco.. ma dove lo trovo oggi... ? 
3. Se non lo trovo E'  PERCHE HO PERSO TEMPO  perchè e nel frattempo a mia azienda ha perso VALORE e  nessuno compra una cosa che non vale nulla  per qualcosa... .
4. Allora  ho un problema PER VIA DEL FATTO  CHE HO PERSO TEMPO , HO BISOGNO DI PIU' SOLDI per risanarmi  se no  il mio piano industriale muore in assenza di nuova finanza che dovrei chiedere alle stesse banche che pago con moneta concordataria... o a qualche società di factoring del sistema...  
5 vi è poi un altro problema.. chi è che rischia nuova finanza  per finanziare una azienda che non vale nulla ? 
6.Mettiamoci nei panni delle  banche e più in generale dei finanziatori che dovrebbero in teoria finanziare il mio piano industriale, perchè dovrebbero farlo se al termine del processo non portano a casa nulla di piu di quello che prenderebbero  subito con il mio fallimento ?

Ebbene   nessuno degli advisor finanziari chiamati a servire gli imprenditori svela  queste regole agli imprenditori ... sapete perche ? 

Semplice perche se no non lavorerebbero  più  a fare cose inutili come gli art 67 lf e i 182bis ...che molti imprenditori  hanno gia subito
Ecco che  allora svelato l' inganno ,sono questi soggetti che facendo perdere tempo prezioso all' imprenditore  e distruggendo la cassa e la liquidità creano un danno ingiusto all' imprenditore stesso per poi abbandonarlo a se stesso ad un concordato  fatto da altri incompetenti, loro compari,  un concordato a  cui spesso a cui non crede più nessuno...
Quindi un consiglio  se siete in crisi NON PERDETE  TEMPO E CORRETE  a fare un concordato in continuità ma fatelo fare a chi e un professionista onesto e realmente  indipendente  con untrack record di successi e non a finanziarie  con uffici in affitti in piazzette prestigiose di Milano...nella speranza che vi risolvano i problemi..
Fatelo IN TEMPO  più in  fretta ,più in fretta che potete anche e solo pensare , e non perdete tempo con piani art 67 lf e art 182 bis lf che non  funzionano e che sono di solito gestiti dagli incompetenti o da  ex enfant prodige della Milano da bere che  oramai  sono da rottamare.
Attenti  non basta oltre che essere intempo dovete CORRERE VELOCI !! Come ', COSA VUOL DIRE  ? 
DOVETE  CORRERE E RISTRUTTURARE PIU VELOCEMENTE  DELLA VELOCITA CON LA QUALE LA CRISI VI AGGREDISCE SENZA GUARDARE IN FACCIA  NESSUNO SE  NO SI MUORE ...
Cosa voglio dire  che occorre essere piu veloci  della crisi per risanare .
Se perdete il 30 % del fatturato dovete ristrutturare come se ne perdeste il 35 % in piu..  pensateci... 
Avete una azienda da 31  mio di fatturato ? siete in crisi... pensate che e meglio averne  una di 20 che stia sul mercato che perdere tutto ..bene reistrutturate  per averne una da 15 .  Funziona ... vedrete che fare te 25 di fatturato con i costi di quella da 15 
Io  ho fatto cosi e ho salvato decine di realtà... .
Ecco perche leggo  con dispiacere come italiano e continuo al leggere  e  mi imbatto sempre  più in disastri causati da incompetenti professionisti e  advisor finanziari   alle   prese con piano 67 lf , o art 182 bis lf o peggio con improponibili concordati in continuità ex  art 160 lf .
Aspettare  che il capitale si dissolva cincischiando con piani di risanamento ex art 67 lf o 182 bis lf  con improponibili  covenats   e' solo penalizzante lo sviluppo futuro della società che era  già da tempo  in condizioni critiche.( come la Berloni spa )
Avete  avuto questa  esperienza... mollate i vostri advisor  vi hanno consigliato male e  hanno agito peggio...e rivolgetevi a chi vi può salvare ...a chi ha salvato aziende morte con capitale sociale NEGATIVI per 13 milioni di euro... e piu !!! 
Se leggete la  storia  della Berloni capirete ..
Solo l' hanno scorso ( con almeno  2 anni di ritardo ndr )  è intervenuta  la decisione di riconcentrarsi sul core business, quindi la rinuncia a produrre mobili (Giorno e notte) che non siano quelli della cucina.
Ma la svolta strategica TARDIVA non ha arrestato la parabola della Berloni Spa che, stando al bilancio 2010, l'ultimo depositato, evidenzia perdite per 30,5 milioni (di cui 16,6 milioni per oneri straordinari). 
In tre anni le perdite accumulate arrivano a 47 milioni. 
Un  disastro che  doveva essere  fermato nel 2009 !!
E invece si è andati avanti cosi  oggi i debiti verso banche e soci ammontano a 43 milioni e quelli verso i fornitori a 24,4. 
Vedete  che è assurdo ? 
La maxi perdita del 2010 aveva  eroso completamente il patrimonio netto, tanto che i soci (Marcello e Antonio Berloni poveri loro perche mal consigliati ndr) hanno dovuto urgentemente iniettare, a settembre, risorse fresche  ( ovvero secondo me i risparmi di generazioni di lavoro... ) per che cosa ?

PER IL NULLA ... NON E CAMBIATO  NULLA  E QUEI SOLDI SONO STATI FUMATI  NEL NULLA A DANNO DEI CREDITORI TUTTI.
PERCHE ... LA COLPA NON E' SOLO DEGLI ADVISOR...
 IL TUTTO E AVVENUTO  anche perchè negli ultimi due anni si sono succeduti cinque amministratori delegati: l'ultimo in carica e il 74enne Marcello Berloni. 
Scusate ma con tutto il rispetto per la famiglia Berloni e anche per il sig Marcello sommamente simpatico e a modo ma come si puo accettare  questo ?
1 il sig Marcello deve stare a  casa con tutto il rispetto del caso per la sua persona e per ciò  che Lui e la  sua famiglia  hanno  fatto sino ad oggi non si puo affidare un bene comune della collettivita' , l' azienda, in mani di chi non e in grado di gestire la crisi.Vedetela cosi, nuova legge sul concordato ci insegna che  senza piu patrimonio e capitale sufficente al rilancio  e senza prospettive industriali  l' azienda non è piu dei soci..ma di chi , creditore, votando il piano  la salva... . Se  non si capisce questo... si commettono errori assurdi come quello di ricapitalizzare una società in perdita senza una logica..
2 deve essere messo a capo di questo gruppo un manager capace di gestire le crisi  di impresa e capace di ragionare  con il meno e non con il piu 
3 deve essere creato un comitato  per la crisi
4.. il resto nel prossimo  post...

Vi invito a leggere la devastante  stampa  in proposito...

"Come uscire da questa situazione? La società preferisce non rispondere ( drammatico  ndr !!!!!) ; i sindacati sono impotenti e si capisce: su 370 lavoratori 160 sono in Cig a zero ore; il resto, che lavora sulle linee delle cucine, è in Cig a rotazione. Gli stipendi arrivano a singhiozzo.
Un vero peccato per una delle icone dell'Italian life, insieme all'altra pesarese Scavolini (che nell'ultimo biennio ha generato 11 milioni di profitti): una storia imprenditoria iniziata negli anni 60 con il boom degli anni 90, quando si producevano più di 250 cucine al giorno. "

Tralascio quello che hanno detto i sindacati che  sono farsi sconnesse e illogiche !!

Temo che l' azienda  senza idee fallira' .
 

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