Giudicare è religere

Non è forse la religione ogni nostra azione e ogni nostra riflessione? 
   
E non è anche ciò che non è né azione né riflessione, ma stupore e sorpresa che sempre scaturiscono nell'anima, anche quando le mani spaccano la pietra o tendono il telaio? 
   
Chi può separare la sua fede dalle sue azioni e il suo credo dal suo lavoro
   
Chi può disporre davanti a sé le proprie ore dicendo, "Questa è per    Dio e questa è per me stesso, questa è per la mia anima e questa per il mio corpo?". 
   
Tutte le nostre ore sono battiti d'ali nello spazio da un essere all'altro. 
   
Colui che indossa la moralità come l'abito migliore, sarebbe meglio stesse nudo. 
  
Il vento e il sole non squarceranno la sua pelle. 
   
E colui che fa dell'etica un limite al comportamento, ingabbia il suo canto. 
   
Il canto più libero non passa tra fili e sbarre. 
   
E colui per il quale l'adorazione è una finestra che si apre e si chiude, non ha ancora visitato la dimora della sua anima le cui finestre sono aperte da aurora a aurora.
   
La vita quotidiana è il nostro tempio e la nostra religione. 
   
Ogni volta che vi entriamo portiamo con noi tutto il nostro essere.
   
Portiamo l'aratro, la fucina, il martello e il liuto, 

le cose forgiate per bisogno o per diletto. 
   
Poiché nella devozione non potremo elevarci al di sopra delle nostre riuscite, né cadere più in basso dei nostri fallimenti. 
   
E prendiamo con noi tutti gli uomini, poiché nell'adorazione non possiamo volare più in alto delle nostre speranze, né umiliarci oltre la nostra disperazione.

Se vogliamo conoscere Dio, non cerchiamo di essere solutori di enigmi. 


Piuttosto guardiamoci intorno e vedremo Dio giocare con i nostri bambini. 


Guardiamo nello spazio, e vedremo Dio camminare sulla nube, aprire le braccia nel lampo e scendere nella pioggia. 

Vedremo Dio sorridere nei fiori e nelle cime degli alberi vedremo il fremito delle sue mani, nelle nostre mani. 


Tratto da GKG il Profeta e rivisto da E.F.

1 commento:

  1. Per il Movimento 5 Stelle Lombardia il presidente della regione Roberto Maroni, che ha ricevuto un avviso di garanzia dalla Procura di Busto Arsizio per “induzione indebita a dare o promettere utilità per presunte irregolarità in due contratti di collaborazione a termine su progetti per Expo”, deve spiegare e chiarire già domani al Consiglio regionale la sua posizione.

    Se dovessero essere confermate le ipotesi di reato con un rinvio a giudizio ci aspettiamo le dimissioni immediate di Maroni; chi governa deve essere al di sopra di ogni sospetto.

    La Lombardia è un serraglio di scandali che imbarazza il paese. Non abbiamo ancora dimenticato Formigoni che, ancora una volta le forze dell’ordine visitano Palazzo Lombardia gettando un’ombra inquietante sulla figura del presidente. Nei fatti la Lombardia di Maroni si sta dimostrando esattamente identica a quella di Formigoni.

    M5S Lombardia

    RispondiElimina

Scrivici il tuo commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.