sabato 17 novembre 2012

Deflazione uguale secessione

cito:

Forse il nostro governo sta imboccando una via sbagliata e  comettendo un errore storico imperdonabile 
Io credo che Monti e i suoi stiano  sbagliando e abbiano scelto la via piu distruttiva per  risanare l' economia .
Non mi sembravano degli sprovveduti , ma adesso che ho capito  che  stanno cercando di non imbarcare acqua  nella nave che affonda  senza svuotarne le sentine mi sembra che tra Monti sia lo Schettino  dell' Italia .
Vi è in Italia  un diffuso  rallentamento della crescita nei paesi in via di sviluppo, una contrazione dell' occupazione , tagli di spesa e minori servizi erogati nella Pa ,“deleveraging” (riduzione dell’indebitamento)cosi come sta avvennendo in tutto il mondo occidentale.
il risultato e sotto gli occhi di tutti file dai benzinai a  discount, proliferazione di catene di discount  svuotamento dei ristoranti e degli alberghi, dal crollo verticale delle vendite di automobili, elettrodomestici e altri beni di consumo durevole.
Il mancato o il ritardato pagamento di tutti coloro che devono dei quattrini e un segno inequivocabile che siamo caduti in una spirale deflazionistica.
La deflazione innescata :
1. da fattori finanziari ,quali la riduzione dell’indebitamento, con la conseguente caduta  caduta del moltiplicatore monetario del credito, ma anche la contrazione della moneta secondaria ovvero la  notevole riduzione di cartolarizzazioni ed emissioni di titoli., 
2.da fattori legati al generale rallentamento di consumi e investimenti.

La deflazione significa “sgonfiamento” (dei prezzi) ma significa anche meno moneta in circolazione, aspettative di prezzi e valori decrescenti, dunque forte premio per la liquidità/liquidabilità e corrispondente caduta del valore dei beni strumentali non strettamente necessari. In ultima analisi il fenomeno può contribuire a provocare una caduta di investimenti e infrastrutture, minando alla base la salute e le prospettive del nostro sistema economico.

Dice ben che scrive  ( Stefano di Tommaso )  che "Tale scenario deflazionistico e recessivo deprime gli entusiasmi, inasprisce la  competizione per  le (minori) risorse disponibili, significa che i giovani non vedono prospettive, perciò emigrano, esportano capitali e non fanno figli, non comprano case, beni di lusso, vacanze, servizi (perché temono che l’anno dopo non potranno più farlo) ma soprattutto sanno per certo che loro non potranno nemmeno contare sulla pensione di Stato, perché non ci saranno risorse per pagarla, dunque consumano meno per crearsi una base di risparmio.
In contesti deflazionistici il dilemma è non solo come riuscire a risparmiare, ma anche dove investire i risparmi, visto che le principali valute, come il dollaro, lo yen e l’euro, potrebbero subire forti deprezzamenti, dopo tutto il “pompaggio” di liquidità che le banche centrali hanno operato (stampando moneta) senza aver mai sperimentato prima nella storia economica le conseguenze di medio/lungo termine di tali iniziative. Da ciò l’oro alle stelle e la spasmodica ricerca di investimenti “sicuri” nei paesi emergenti o con elevati tassi demografici.


Se guardiamo alla recente esperienza del Giappone che è inciampato più di 15 anni fa in una simile trappola, possiamo anche dedurne un’ulteriore brutta notizia: è possibile che da questo stallo se ne esca in tempi molto lunghi, ben più di quanto siamo disposti a credere!


e rispondo:
dalla recessione, alla depressione, ed ora alla secessione politica dell'intera italia, con sistema a punti regionale meritocratico, eliminazione di centro, destra e sinistra e costituzione di sfera unica obbligatoria, revisione non della legge elettorale ma dei poteri degli eletti dal popolo rispetto le burocrazie di palazzo precostituite e le pressioni dei poteri forti post electionis, e gestione di scuole e ospedali dalla regione più operativa (lombardy)

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