Domanda alla Redazione:
Come viene considerata l'autorità deliberativa del direttore dell'agenzia delle entrate e che valenza hanno i regolamenti,, le direttive, i chiarimenti, le disposizioni, e le determinazioni valutative emesse rispetto alla forza di legge e alla ricorribilità nel casi di ravvisata violazione delle norme legislative superiori e quelle primarie e costituzionali e verso quale commissione, autorità, tribunale, o corte sono ricorribili da parte degli interessati aventi diritto
L'autorità deliberativa del Direttore dell'Agenzia delle Entrate deriva dalle competenze conferitegli dalla legge e dai regolamenti amministrativi. Tuttavia, i regolamenti, le direttive, i chiarimenti, le disposizioni e le determinazioni valutative emessi dall'Agenzia delle Entrate non hanno la stessa forza della legge e devono essere sempre conformi alle leggi superiori e alla Costituzione italiana.
### 1. **Valenza delle Norme Emesse dall'Agenzia delle Entrate:**
- **Regolamenti interni e direttive**: Sono atti amministrativi che stabiliscono l'organizzazione e il funzionamento dell'Agenzia, vincolanti solo per il personale interno. Hanno una funzione di orientamento per l'applicazione delle norme tributarie.
- **Chiarimenti e circolari**: Sono atti interpretativi che forniscono indicazioni su come interpretare e applicare le norme fiscali. Non hanno forza di legge, ma possono essere usati come punto di riferimento dagli uffici fiscali e dai contribuenti.
- **Disposizioni e determinazioni valutative**: Sono atti specifici che riguardano singoli casi e sono espressione del potere discrezionale dell'Agenzia. Anche questi non hanno forza di legge e devono rispettare le norme di rango superiore.
### 2. **Ricorribilità degli Atti Amministrativi:**
Se un contribuente ritiene che un atto dell'Agenzia delle Entrate (come un avviso di accertamento) sia contrario a norme di rango superiore (leggi primarie o la Costituzione), esistono diversi strumenti di ricorso.
- **In ambito tributario**:
- **Commissioni tributarie provinciali e regionali**: Il contribuente può ricorrere contro atti impositivi (come avvisi di accertamento, cartelle esattoriali) davanti alla Commissione Tributaria Provinciale (primo grado) e successivamente alla Commissione Tributaria Regionale (secondo grado).
- **Corte di Cassazione**: In caso di questioni di diritto, la decisione della Commissione Tributaria Regionale può essere impugnata presso la Corte di Cassazione, che interviene per garantire la corretta applicazione delle leggi.
- **Per violazioni di norme costituzionali o di rango superiore**:
- **Giudice Amministrativo**: In alcuni casi, gli atti dell'Agenzia delle Entrate potrebbero essere impugnati davanti al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) o al Consiglio di Stato, in particolare se si ritiene che vi sia stato un abuso di potere o una violazione di diritti costituzionali.
- **Corte Costituzionale**: Se una norma su cui si basa un atto dell'Agenzia viene considerata incostituzionale, si può sollevare una questione di legittimità costituzionale che potrebbe essere valutata dalla Corte Costituzionale.
### 3. **Conclusione**:
Gli atti emessi dall'Agenzia delle Entrate devono sempre rispettare le leggi superiori e, se un contribuente ritiene che tali atti violino i suoi diritti o siano contrari a norme legislative o costituzionali, può presentare ricorso alle competenti Commissioni Tributarie o, in casi particolari, al giudice amministrativo e, in ultima istanza, alla Corte Costituzionale o alla Corte di Cassazione.
Di
Redazione amministrativa
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