martedì 21 maggio 2024

GRATUITO PATROCINIO: Sottopagando gli avvocati, si impedisce un diritto costituzionale

Articolo apparso su Italia Oggi

Quanto prende un avvocato con il patrocinio gratuito? Gli avvocati in gratuito patrocinio guadagnano come dieci anni fa e superano di poco la soglia dei 630 euro netti per un'intera causa (nel civile). Questo nonostante nel 2022 i loro compensi siano aumentati dell'11% rispetto al 2021.Sep 12, 2023

Gli avvocati in gratuito patrocinio guadagnano come dieci anni fa e superano di poco la soglia dei 630 euro netti per un'intera causa (nel civile). Questo nonostante nel 2022 i loro compensi siano aumentati dell'11% rispetto al 2021. Un anno fa, infatti, la retribuzione media imponibile per causa è stato di circa 802 euro “lordi” (con Iva e Cassa forense), quindi 632 euro netti. Un valore simile a quello del 2012, quando l'entità delle singole parcelle dei difensori italiani arrivava a 803 euro.

È quanto si apprende dall'analisi della relazione biennale sul gratuito patrocinio realizzata dal ministero della giustizia, relativa agli anni 2021-2022. Dalle tabelle pubblicate dal dicastero guidato da Carlo Nordio si apprende come gli onorari liquidati ai difensori in gratuito patrocinio ammontino complessivamente a 128 milioni di euro (a cui si aggiungono “altri importi”, come interpreti o spese tecniche), con un aumento di 9 milioni rispetto ai 119 liquidati nel 2021. Calcolando che le istanze sono state 160 mila, viene fuori una cifra media di 802 euro (comprensivi di Iva e Cpa, ovvero la Cassa al 4%), che diventa poi di 632 euro netti. Una crescita di circa l'11% se rapportata ai valori del 2021 (165 mila istanze, 119 milioni pagati, 721 euro di compensi imponibili). Ma, come detto, praticamente lo stesso livello del 2012, almeno riportando i numeri del Cepej, il report del consiglio d'Europa sulla giustizia pubblicato ogni due anni, che parla appunto di 803 euro a causa (sempre nel civile). «Le liquidazioni sono sicuramente modeste e non adatte all'impegno dovuto», le parole di Alberto Vigani, presidente del Movimento forense. «Siamo ancora ai livelli di dieci anni fa perché non si è mai provveduto a un effettivo adeguamento delle liquidazioni. La mancata crescita penalizza chi assiste le fasce meno abbienti». Per quanto riguarda l'equo compenso «il tariffario permette al magistrato di dimezzare fino al 50% il compenso, se ritiene. Guardando anche ai numeri, possiamo dire che questa sia una prassi comune. Poi, il testo unico delle spese di giustizia prevede che i valori da liquidare siano: per il penale ridotti del 30%, per il civile del 50%, quindi eccoci qui. Per dare una migliore difesa», conclude Vigani, «serve un adeguato riconoscimento per l'impegno profuso. Prevedere 632 euro per un processo complesso come può essere una separazione o un'adozione è veramente troppo poco».

Mediazione e gratuito patrocinio. Detto dei numeri, quest'anno sono poi emerse almeno altre due importanti novità per quanto riguarda il sostegno legale pubblico alle fasce di reddito più basse. L'ultima è arrivata con il decreto ministeriale del 1° agosto di quest'anno, che ha fissato i criteri per la determinazione, la liquidazione e il pagamento dei compensi degli avvocati in gratuito patrocinio nelle procedure di mediazione e negoziazione assistita. Si tratta di una delle novità introdotte dalla riforma Cartabia. Nel decreto viene illustrato come presentare l'istanza (Spid, Cieid almeno di livello due e Cns, dal sito del ministero della giustizia) e si afferma il principio secondo cui l'avvocato ha diritto a un compenso sulla base del decreto parametri, ridotto della metà. All'istanza andranno anche allegate la parcella pro forma per le prestazioni svolte e la dichiarazione della parte ammessa al patrocinio in ordine alla permanenza al momento dell'accordo delle condizioni d'ammissione al beneficio.

Le nuove soglie. L'altra importante novità di quest'anno è l'adeguamento delle soglie di reddito minime per accedere al gratuito patrocinio. Si tratta di un problema antico, che il ministero della giustizia si trascina da parecchi anni; in sostanza, ogni due anni via Arenula pubblica il decreto che definisce le soglie minime, basando i calcoli sull'indice Istat relativo al costo della vita. Peccato che l'indice preso come riferimento non fosse il più recente, ma quello pubblicato due anni prima dall'Istituto di statistica. La stessa situazione si era venuta a creare quest'anno; il ministero aveva prima pubblicato un decreto basato sui valori Istat 2020, per poi pubblicarne un altro con l'indice 2022 (si veda ItaliaOggi del 16 maggio). La nuova soglia individuata è di 12.838,01 euro, rispetto agli 11.734,93 del provvedimento pubblicato circa un mese prima.

Vai all'articolo originale apparso su Italia Oggi: https://www.italiaoggi.it/news/gratuito-patrocinio-a-630-euro-2612382#:~:text=Ingrandisci%20carattere-,Gli%20avvocati%20in%20gratuito%20patrocinio%20guadagnano%20come%20dieci%20anni%20fa,'11%25%20rispetto%20al%202021.







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